martedì 10 ottobre 2017

rifletto su un testo (dal testo, da me, dal mondo)

RIFLETTO SU UN TESTO...


- Quando ho l'opportunità di riflettere su un testo, posso provare a  stimolare e organizzare i miei pensieri, basandomi su tre domande.



1) Quali informazioni interessanti, curiose, stimolanti posso trovare nel testo?








2) Quali esperienze personali posso collegare a quanto ho letto per comprendere meglio è immedesimarmi di più?






3) In che modo quello che ho letto si collega con il mondo che mi circonda?





Facciamo subito un esempio: "Il cacciatore di aquiloni"






1) Dal testo.
Cosa mi colpisce?

- Ad esempio mi colpisce molto il fatto che Amir si lasci servire da Hassan, come se tutto fosse molto naturale. Non si ferma mai a pensarci: è semplicemente giusto così.
- Il secondo pensiero che mi colpisce è che, a quanto parte, il servo Hassan ha una personalità molto più forte di quella di Amir.




2) Da me, dal mio cervello, dalla mia vita.

- Io sono sempre servizievole e gentile, ma mi innervosisce, anzi mi ferisce, se le persone non se ne accorgono, non mi ringraziano, non vedono che spesso faccio fatica e qualche rinuncia.
- Ad esempio se mio figlio lascia i panni sporchi in giro per casa, pensando che sia normale che sia io a raccoglierli, anzi non pensandoci affatto, io mi sento offesa e mi demoralizzo.
- Poi mi passa: io sono l'adulto, quello forte, quello che deve cercare e trovare una soluzione.






3) Dal mondo.
- Si sente parlare, al telegiornale o su qualche rivista, di gruppi di ragazzi forti e prepotenti, che fanno varie angherie a qualcuno di più debole.
- Può capitare che qualcuno di più forte chieda a qualcuno di più debole di comportarsi come un servitore: magari chiedendogli di portare al suo posto la cartella fino a scuola, o di lasciargli il posto sul pulmino, o di dire una bugia, o di non svelare un segreto.
- Anche in questo caso il fatto di avere così tanto bisogno di un servitore sembra svelare qualche debolezza nascosta.




QUINDI, IN CONCLUSIONE

Se riesco a portare quello che leggo nella mia vita, comprendo meglio quello che leggo perché riesco a viverlo e la lettura è un'occasione per riflettere su di me e comprendermi meglio.

Se riesco a generalizzare e a portare quello che leggo nel mondo che mi circonda, trovo chiavi nuove e curiose per capire ciò che succede intorno a me.

Adesso prova tu: "The Giver"

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