venerdì 27 ottobre 2017

Ugo Foscolo, A Zacinto, Vengo da

Ugo Foscolo (biografia - link)

«Cos'è l'uomo se tu lo abbandoni 

alla sola ragione fredda, calcolatrice? 

Scellerato, e scellerato bassamente" 

(Ultime lettere di Jacopo Ortis)













A Zacinto  (link a testo con parafrasi) - 1802-3

Nè più mai toccherò le sacre sponde
    Ove il mio corpo fanciulletto giacque,
    Zacinto mia, che te specchi nell’onde
    
4Del greco mar, da cui vergine nacque

Venere, e fea quelle isole feconde
    Col suo primo sorriso, onde non tacque
    Le tue limpide nubi e le tue fronde
    
8L’inclito verso di Colui che l’acque

Cantò fatali, ed il diverso esiglio
    Per cui bello di fama e di sventura
    
11Baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il canto avrai del figlio,
    O materna mia terra; a noi prescrisse
    
14Il fato illacrimata sepoltura.




Enjambement 
- è una figura retorica che influisce profondamente sul ritmo della poesia; 
- consiste nella separazione di due parole che, in base al loro senso e alla loro funzione logica, dovrebbero essere vicine tra loro (ad es un soggetto e un verbo, o un verbo e un complemento oggetto), che vengono divise tra la fine di un verso e l'inizio del verso successivo.

Foscolo e Ulisse
(Zacinto e Itaca)
- Foscolo è in esilio e sa che mai potrà tornare alla bella isola dove è nato.
- Nel ripensare alla Grecia e a Zacinto, il suo pensiero va a Ulisse, il viaggiatore, l'esule. Zacinto è per Foscolo ciò che Itaca è stata per Ulisse.
- La differenza tra Foscolo e Ulisse è che
il poeta "nè, più mai" tornerà in patria
mentre l'eroe greco, alla fine del viaggio, "baciò la sua petrosa Itaca."




Adesso, mano alle penne!
Da dove vieni?


fase 1) Scrivere prima di scrivere (o scrivere fuori dalla pagina)
Butta giù i tuoi pensieri...
Da dove vieni?
Da chi?
Da quali esperienze?
Da quali ricordi?

BRAIN-STORMING (tempesta di cervelli).

fase 2) Ecco un paio di belle poesie che possiamo provare a ricalcare: l'ha scritta un ragazzo poco più grande di voi, che ha partecipato ad un laboratorio simile al nostro.

Vengo da dove l'ascensore è rotto,
sempre, per 12 mesi all'anno.

Vengo dalle case popolari
dove il cielo è sempre buio.

Vengo dalle bocciature
gli anni persi a scuola.

Vengo dai treni con i senegalesi
senza biglietto.

Vengo dalla strada
dalla periferia.

Vengo da mia madre
dalla sua forza.

Vengo dai portafogli
senza denaro.

Vengo dall'acqua benedetta
della chiesa dove sono cresciuto.

Vengo dai vicoli di Genova
dalle vie strette e buie.

Vengo dal 24 luglio 1999
l'anno in cui sono nato.

Vengo dai piatti dei miei
la cucina del mio paese.

Vengo dalle fughe stancanti
dalle guardie.

Vengo da una infanzia difficile
di traslochi e di fatica.

Andrea



***


Vengo da una sigaretta spenta
e la voglia sfrenata di consumarla col vento

Vengo dalla gola secca
simile ad un deserto completamente arido

Vengo dalle discussioni in famiglia
fucilate nel petto

Vengo da una lingua in fiamme
Vengo immaginando un fiume
di lava in bocca

Vengo dagli amici in lontananza
e la voglia di scappare per raggiungerli

Vengo da un luogo accogliente
e l'odore di pulito nell'aria

Vengo dalla tomba di mio padre
non avendola mai neanche toccata


Vengo dalla musica
il suo suono assordante, rimbombante in testa

Vengo da una calda pizza
e il suo gusto eccezionale

Vengo dai miei errori e le mie scelte
che mi hanno cresciuto fino ad oggi.

Alin


Fase 3) Ricalchiamo?

Yesssss!!!

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