mercoledì 23 maggio 2018

Geografia: uomo e ambiente

ITALO CALVINO

"Marcovaldo
Ovvero: le stagioni in città" (1963)






- E' una raccolta di 20 novelle, il cui protagonista è Marcovaldo, un ingenuo manovale che, per problemi economici, si è trasferito dalla campagna in una enorme città, che non viene mai nominata.

- Marcovaldo lavora in una ditta enorme e spersonalizzante, la SBAV, nella quale ogni individuo è solo un ingranaggio insignificante di un grande macchinario.

- Lo accompagnano nell'impresa, la moglie e i figli, tutti caratterizzati da nomi altisonanti, come se si trattasse di eroi guerrieri che, nell'inserirsi in questa gigantesca città, devono sconfiggere un mostro.

- Il tema ricorrente di ogni novella è la ricerca della natura all'interno della gigantesca metropoli, ma ogni racconto ha un finale amaro e si chiude con l'insuccesso dell'impresa.

- Novella 14 -  "La luna e Gnac". LINK al testo



Sintesi -
Marcovaldo e la sua famiglia vivono la notte ad intermittenza: venti secondi al chiaro di luna, alla ricerca di costellazioni, e venti secondi alla luce fosforescente dell'insegna pubblicitaria al neon della Spaak-Cognac. Una sera, mentre Marcovaldo cerca di illustrare ai figli le varie costellazioni, Michelino, guerriero armato di fionda e sassolini, con una sola raffica sconfigge lo "GNAC". Passano venti secondi, l'insegna non si accende e tutta la famiglia viene proiettata nello spazio buio e infinito, nella notte vera. La scritta luminosa sul tetto di fronte diceva solo "Spaak-Co". Ma il sogno dura molto poco e la mattina del secondo giorno arrivano gli elettricisti. Nel frattempo alla mansarda di Marcovaldo si presenta un agente pubblicitario, il dottor Godifredo, che dichiara di lavorare per la principale concorrente della Spaak, la Cognac-Tomawak. Così Marcovaldo firma un contratto che prevede la distruzione, da parte dei suoi figli, dell'insegna rivale ogni volta che questa fosse riparata. E la Spaak, travolta dai debiti per le continue riparazioni, fallisce.

La luna torna a splendere nel cielo di Marcovaldo fino a quando non arrivano gli elettricisti per montare la nuova insegna "Cognac-Tomawak", che segna la sconfitta di Marcovaldo e la vittoria della Natura artificiale. Ora le notti di Marcovaldo durano solo due secondi.


Riflettiamo:

- di cosa si occupa la geografia?
- che differenza c'è tra la geografia, che è una scienza, e una raccolta di novelle, che sono invece una forma di espressione artistica?
- su quali tematiche geografiche si sofferma Calvino nella novella intitolata "La luna e Gnac"?

- UOMO che MODIFICA l'ambiente naturale: la natura è stata schiacciata dalla città, non solo nel suo spazio orizzontale, cioè il territorio, ma anche in quello verticale, cioè il cielo.

- INQUINAMENTO LUMINOSO: si parla di inquinamento luminoso quando i livelli di luce che dovrebbero essere naturalmente presenti nell'ambiente notturno, vengono alterati.




 
CITTA' e altri agglomerati:


CLASSIFICAZIONE dei CENTRI URBANI

- In base alle dimensioni, alla struttura o al numero di abitanti, i centri urbani si classificano così:
 

città - centro urbano con oltre 20.000 abitanti 

area metropolitana – zona circostante una città, che ne dipende per vari servizi e che ha con essa strettissimi rapporti economici, sociali e culturali (nb: fitta rete di trasporti)

metropoli – città di grandi dimensioni, la cui area metropolitana raggiunge o supera 1.000.000 di abitanti.

conurbazione - area urbana policentrica comprendente alcune città che, attraverso la crescita della popolazione e l'espansione urbana, si sono saldate tra di loro e hanno formato un'area uniforme e contigua (es Firenze, Prato, Pistoia; area metropolitana di Roma). 



schema dell'evoluzione di una cittàL'evoluzione di una città: 
1) una grande città 2) una città con le città satelliti 3) lo spazio fra la metropoli e le città satelliti comincia ad essere occupato 4) la metropoli è diventata una conurbazione;


megalopoli

- più metropoli o conurbazioni collegate tra loro da una fitta rete di trasporti possono formare una megalopoli; 
- è un'area molto vasta di dimensione regionale, con popolazione che può raggiungere i 25 o i 100/150 000.000 di abitanti.


schema di una megalopoli, con le città collegate da rapide vie di comunicazione
- es la "Megalopoli Atlantica" si stende per 100 km da Boston a New York, conta 50 milioni di ab; la "Megalopoli della regione dei Grandi Laghi" in America; la megalopoli lungo le coste della California da San Franciso a Los Angeles.
- es la "Megalopoli europea", chiamata anche "Banana blu"







A proposito di globalizzazione e di mondo che cambia, vi ripropongo la canzone di Niccolò Fabi uscita nell'album "Una somma di piccole cose" (2016)!




Ecco il video della anzone - LINK

HA PERSO LA CITTA'

Hanno vinto le corsie preferenziali 
hanno vinto le metropolitane 
hanno vinto le rotonde e i ponti a quadrifoglio 
alle uscite autostradali 
hanno vinto i parcheggi in doppia fila 
quelli multi-piano, vicino agli aeroporti 
le tangenziali alle 8 di mattina e i centri commerciali 
nel fine settimana 
hanno vinto le corporazioni infiltrate nei consigli comunali 
i loschi affari dei palazzinari 
gli alveari umani e le case popolari 
e i bed & breakfast affittati agli studenti americani 
hanno vinto i superattici a 3.000 euro al mese 
le puttane lungo i viali, sulle strade consolari 
hanno vinto i pendolari 
ma ha perso la città, ha perso un sogno 
abbiamo perso il fiato per parlarci 
ha perso la città, ha perso la comunità 
abbiamo perso la voglia di aiutarci.



Hanno vinto le catene dei negozi 

le insegne luminose sui tetti dei palazzi 
le luci lampeggianti dei semafori di notte 
i bar che aprono alle 7 
hanno vinto i ristoranti giapponesi 
che poi sono cinesi anche se il cibo è giapponese 
i locali modaioli, frequentati solamente, da bellezze tutte uguali 
le montagne d’immondizia, gli orizzonti verticali 
le giornate a targhe alterne e le polveri sottili 
hanno vinto le filiali delle banche, hanno perso i calzolai 
e ha perso la città, ha perso un sogno 
abbiamo perso il fiato per parlarci 
ha perso la città, ha perso la comunità 
abbiamo perso la voglia di aiutarci.

mercoledì 9 maggio 2018

Italo Calvino - Le città invisibili (demografia e sviluppo sostenibile)

ITALO CALVINO

(Cuba 1923- Siena 1985)




1 - VITA -   è stato un PARTIGIANO, durante la 2° guerra mondiale.

OPERE

2 - LE CITTA' INVISIBILI, 1972

- In questo romanzo si racconta che Marco Polo, alla corte dell'Imperatore dei Tartari Kublai Kahn, descriva al sovrano le tante piccole città che fanno parte del suo immenso impero e che lo stesso Marco Polo ha visitato.

Cornice: la cornice è rappresentata da brevi dialoghi in cui l'imperatore chiede a Marco Polo di descrivere ciò che ha visto nei suoi viaggi.

- Le città invisibili: Marco Polo descrive 55 città che rappresentano la complessità, il disordine della realtà che ci circonda, che è spesso insondabile, incomprensibile, quindi INVISIBILE

Le città sono fatte di sogni e di paure, spesso nascoste sotto prospettive ingannevoli e sfuggenti: il lettore è obbligato a cercare una logica, un ordine, un significato proprio in quello che legge, non può rimanere passivo.


EUFEMIA - è la città degli scambi di merci e idee - LINK al testo;

PROCOPIA -  LINK al testo: 
- descrive la preoccupazione per il sovraffollamento del pianeta;
- mostra un ambiente che deve bastare per fornire 
SPAZIO CIBO
ad una popolazione sempre crescente.

Il sovrafollamento spinge la popolazione 
- a colonizzare anche spazi non adatti all'insediamento (le facce occupano anche i fossi, i rami degli alberi...)
- a consumare tutte le risorse e i cibi disponibili.

Adesso proviamo a vedere una breve animazione relativa alla città di 
TECLA, la città delle impalcature, della necessità di costruire e colonizzare ogni spazio; LINK

LEONIA -  LINK: affronta il tema delle difficoltà legate allo smaltimento dei rifiuti, sempre più abbondanti e praticamente indistruttibili;

Proviamo con LAUDOMIALINK (questa è molto triste e complessa... non l'abbiamo ancora spiegata bene e non importa ripassarla).


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DEMOGRAFIA
/ \
demos (popolo) + grafia (studio/scrittura)


scienza che studia quantitativamente la popolazione, analizzando i fenomeni di
stato (situazione caratteristica di un posto/periodo)
movimento (situazioni che cambiano tra posti e periodi diversi)


- analizzando le causelegati a variazionidiatopiche (tra luoghi diversi)


- prevedendo gli sviluppidiacroniche (tra periodi diversi)

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DOVE VIVE LA POPOLAZIONE?
La distribuzione demografica è eterogenea,
perché è condizionata da elementi
naturali (clima, abitabilità, disponibilità di risorse    naturali...)
antropici (cultura, livello di sviluppo, disponibilità di lavoro, guerre...)
-> la popolazione si concentra nelle zone più favorevoli;
  • zone più densamente abitate: Europa occidentale, Asia sud-orientale, America Nord e l'Africa in corrispondenza delle metropoli.
  • zone meno densamente abitate: aree desertiche, foreste pluviali, aree polari e ad altitudini elevate.

Per calcolare il numero di persone che vive in un determinato territorio si utilizzano:
  • densità demografica: rapporto tra numero di abitanti e superficie sulla quale risiedono. (abitanti/km2)
  • densità fisiologica: numero di abitanti per unità di terreno agricolo produttivo: es in Egitto, dove le sole zone abitate sono lungo il Nilo, la densità aritmetica è di 77ab/km2, mentre le densità fisiologica, che prende in considerazione le sole zone abitate lungo il Nilo, è di 3.150 ab/km2)
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QUANTI SIAMO e SAREMO?


OGGI
  • dal 31 ottobre 2011 siamo 7 miliardi con densità media mondiale di 47 ab/km2
  • incremento demografico: la popolazione mondiale aumenta al ritmo di 1 milione di persone in più ogni 5 anni;
  • l'incremento è distribuito in modo eterogeneo
|
elevato incremento
|
basso incremento
società poco sviluppate, in cui prevalgono i bambini e i giovani, che raramente raggiungono età avanzate (grafico a piramide)





società ricche e sviluppate, in cui le famiglie fanno pochi figli che spesso raggiungono età avanzate
(grafico a botte)

martedì 8 maggio 2018

guerra fredda e test nuleari

La guerra fredda e la corsa agli armamenti

qualche video interessante

Nuclear testing


- Durante il periodo della guerra fredda, le potenze del blocco orientale e le potenze del blocco occidentale furono in gara continua per ottenere le armi più potenti, in una vera e propria "CORSA AGLI ARMAMENTI".

- Vi propongo un video di circa 14 minuti che mostra la quantità di test nucleari che sono stati eseguiti in quel periodo e anche dopo... sono certamente più di quanti ce ne immaginiamo!


- In questo video (8 minuti), possiamo vedere una sperimentazione di "nuclear testing" effettuata negli Stati Uniti, in Nevada, nel 1955. A giudicare dalle scarse o quasi nulle precauzioni prese dai soldati per proteggersi dalle radiazioni, è evidente che non si rendessero davvero conto di quelli che potevano essere gli effetti della radioattività.

Civil Defence 

- Un altro video interessante è quello prodotto dal ministro della "Civil Defence" americana (pubblica difesa) nel 1951-
Lo scopo era quello di istruire i cittadini su come comportarsi, nel caso dello scoppio di una bomba atomica: le istruzioni erano quelle di "duck and cover" (raggomitolarsi e proteggersi).
Per cercare di tranquillizzare la popolazione, le istruzioni sul corretto comportamento da tenersi vengono fornite per bocca di un'allegra tartaruga, Bert the turtle!
Il video dura circa 9 minuti - LINK


Freud e la psicanalisi

Freud e la psicanalisi:

elementi utili 
per comprendere il pensiero di Pirandello


Sigmund Freud
(1856-1939)

- neurochirugo, psicanalista e filosofo austriaco
- padre della PSICANALISI, che si occupa di analizzare il funzionamento dell'INCONSCIO.

- Freud individua tre LUOGHI PSICHICI che costituiscono la personalità di ciascun individuo.


- ES - parte impulsiva, animalesca, irrazionale e istintiva;
- SUPER IO - la morale che deriva dagli insegnamenti forniti dalla famiglia, dalla scuola, dalla società; è una coscienza che cresce gradualmente negli anni;
- IO - è una mediazione tra le due parti, una continua ricerca di equilibrio in una oscillazione dinamica;





venerdì 4 maggio 2018

I "non luoghi": amore e dintorni




Nel 1992, Marc Augè, un antropologo francese, nel libro

" Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità" 

ha per primo proposto la divisione tra 



LUOGHI ANTROPOLOGICI
- luoghi che conservano le caratteristiche culturali dei popoli che vi risiedono e ne sono lo specchio;
- sono luoghi intensamente vissuti, con i quali gli abitanti si identificano e ai quali sono collegati ricordi intensi;
- immaginiamo, ad esempio, questa aula e tutti i rapporti umani che si sono consolidati al suo interno; la disposizione dei banchi, lo spargimento di appunti, cartelline e cartacce rendono personalizzato ogni banco; quest'aula favorisce gli incontri e questo spazio rimarrà impresso nella vostra memoria per sempre.
e
NON LUOGHI 
- si tratta di spazi progettati per ospitare un gran numero di persone, come sale d'aspetto, centri commerciali, stazioni ferroviarie, stazioni di autobus, ascensori e, in generale, mezzi di trasporto;
- in questi luoghi l'enorme massa di persone presenti non sviluppa alcun rapporto reciproco: gli individui non si incontrano;
- una delle caratteristiche del non luogo è la frenesia dovuta al ritmo della vita moderna: nei non luoghi si transita e si consuma;
- un'altra caratteristica del non luogo è la familiarità: tutti i centri commerciali si assomigliano, così come tutte le stazioni e le sale d'attesa; in questo modo, il visitatore, pur nella sua solitudine, si sente a proprio agio.


Adesso andiamo ad analizzare un tipico NON LUOGO e la relazione umana che si o non si sviluppa al suo interno.

Andiamo in un vecchio autogrill degli anni '80...


























AUTOGRILL

(una canzone di Francesco Guccini, dall'album 
"Fra la via Emilia e il west - 1984 )

ecco il video - link

La ragazza dietro al banco mescolava birra chiara e Seven-up, 
e il sorriso da fossette e denti era da pubblicità, 
come i visi alle pareti di quel piccolo autogrill, 
mentre i sogni miei segreti li rombavano via i TIR... 
Bella, d' una sua bellezza acerba, bionda senza averne l' aria,
quasi triste, come i fiori e l' erba di scarpata ferroviaria,
il silenzio era scalfito solo dalle mie chimere
che tracciavo con un dito dentro ai cerchi del bicchiere...

Basso il sole all' orizzonte colorava la vetrina
e stampava lampi e impronte sulla pompa da benzina,
lei specchiò alla soda-fountain quel suo viso da bambina
ed io.... sentivo un' infelicità vicina...

Vergognandomi, ma solo un poco appena, misi un disco nel juke-box
per sentirmi quasi in una scena di un film vecchio della Fox,
ma per non gettarle in faccia qualche inutile cliché
picchiettavo un indù in latta di una scatola di té...

Ma nel gioco avrei dovuto dirle: "Senti, senti io ti vorrei parlare...",
poi prendendo la sua mano sopra al banco: "Non so come cominciare:
non la vedi, non la tocchi oggi la malinconia?
Non lasciamo che trabocchi: vieni, andiamo, andiamo via."

Terminò in un cigolio il mio disco d' atmosfera,
si sentì uno sgocciolio in quell' aria al neon e pesa,
sovrastò l' acciottolio quella mia frase sospesa,
"ed io... ", ma poi arrivò una coppia di sorpresa...

E in un attimo, ma come accade spesso, cambiò il volto d' ogni cosa,
cancellarono di colpo ogni riflesso le tendine in nylon rosa,
mi chiamò la strada bianca, "Quant'è?" chiesi, e la pagai,
le lasciai un nickel di mancia, presi il resto e me ne andai...










Wislawa Szymborska 
(poetessa polacca 1923-2012)


Amore a prima vista 
Sono entrambi convinti

che un sentimento improvviso li unì.

E’ bella una tale certezza

ma l’incertezza è più bella.

Non conoscendosi prima, credono

che non sia mai successo nulla fra loro.

Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da molto tempo potevano incrociarsi ?
Vorrei chiedere loro
se non ricordano
una volta un faccia a faccia
forse in una porta girevole ?
uno scusi nella ressa ?
un ha sbagliato numero nella cornetta ?
ma conosco la risposta.
non ricordano.
Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio
il caso stava giocando con loro.
Non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava e allontanava,
tagliava loro la strada
e soffocando un risolino
si scansava con un salto.
Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
o il martedì scorso
una fogliolina volò via
da una spalla a un’altra ?
Qualcosa fu perduto e qualcosa fu raccolto.
Chissà, forse già la palla
tra i cespugli dell’infanzia ?
Vi furono maniglie e campanelli
su cui anzitempo
un tocco si posava su un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
Subito confuso al risveglio.
Ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.


"Incontri e disincontri" - Jimmy Liao







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